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5. Le scoperte del 1988: Passagròp

La ricerca proseguì con maggior vigore su tutto il territorio circostante e a 500 metri più a nord, al margine del pianoro ancora coltivato a mais in località Passagròp di Pat trovammo la OS 5. Questo reperto era nel bosco, semicoperto da muschio ed aghi di pino, pochi metri sotto il bordo del ripiano.

rilievo OS 5
rilievo della stele Ossimo 5 - © C.C.S.P.

Con Anati e mio figlio Manuel la si pulì e la si rilevò, la recuperammo a settembre assieme a tutte le altre a conclusione degli scavi.

Il 13 aprile 1988 denunciai ufficialmente alla soprintendenza della Lombardia, ad Anati, al comune di Ossimo, la scoperta di due siti con statue stele nel comune di Ossimo, in località Anvoia Asinino, e Passagrop di Pat.

Ricordo ancora che la relazione con il dettaglio di queste scoperte è stata pubblicata sul Bollettino del C.C.S.P. XXV-XXVI.

Sul pianoro di Passagròp vi erano numerosi massi in arenaria grigia fine, con mia moglie decidemmo di scavarne uno che ci incuriosì per la sua forma, anche se la superficie non era troppo bella perché corrosa. Cominciò cosi la nostra campagna scavi "abusiva", ma essenziale per capire se quel masso fosse inciso o no.
Senza manomettere il contesto originale riuscimmo ad individuare che questo masso aveva, sulla parte di superficie che mettemmo in luce, otto linee parallele; divenne cosi il masso n. 6 di Ossimo, un menhir che per me è il più interessante che si sia trovato sulle 25 che a tutt'oggi si conoscono. Gli studiosi sembra lo ignorino, ma è forse il più artistico, concettualmente astratto.

la scoperta della OS 6
Io e mia moglie Amalia sul sito di Passagròp dove trovammo la stele OS 6.

In poco più di un mese vennero così alla luce su due siti con tre stele incise. Inoltre in Passagrop affiorava un altro masso che ci insospettì, in arenaria fine dal tipico colore violaceo, ma non venne toccato fino alla campagna scavi dell'estate del 1988 che in Passagròp conducemmo io e mia moglie con la supervisione del Prof. F. Fedele, che in quei giorni stava lavorando al sito OS 4 di Anvoia. Quel masso divenne la stele OS 9.

Questo portò Ossimo a livello di interesse mondiale e si decise così nel 1990 di coinvolgere questo argomento all'interno del Simposio Internazionale e così vide la preistoria di Ossimo entrare a far parte dell'elenco della tutela mondiale dell'UNESCO.
Per questa occasione presso le scuole si istituì uno workshop per ospitare i tanti ospiti e aprire un dibattito. Alla comunità di Ossimo questo non interessò più di tanto, non ne seppero capire il valore e questo non è cambiato a distanza di ben 15 anni, nonostante a parole tutti si siano sprecati a favore di una valorizzazione. Ma di questo ne parlerò abbondantemente più avanti riguardo i miei numerosi tentativi di salvare le stele dalla voragine delle anomalie della Soprintendenza e del Ministero.

Continua...


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