liberamente tratto dal diario semiserio di Roberto De Carolis…

9-Agosto: ci siamo, dopo un intero e faticosissimo anno di lavoro, sono finalmente arrivate le vacanze, questa volta ci sono riuscito, ho prenotato in tempo e riesco ad andare in Islanda, ho già conosciuto il capogruppo, a da secchione come sono ho rispettato le consegne, che ho avuto attraverso vari E-Mail : ho comprato tutto, ed ora sono pronto…si parte.
Piccolo inconveniente all'aeroporto: manca una persona, non si sa nulla e non si riesce a rintracciare…speriamo solo che non sia nulla di serio, in ogni caso così saremo in 17….ma io non sono superstizioso.
Scalo ad Amsterdam e poi rotta su Reykjavik, dove arriviamo più o meno in orario, peccato che a non arrivare ci pensano i bagagli di tutti e 5 noi che abbiamo fatto scalo ad Amsterdam, lunga trafila per le pratiche e tra i mugugni ci avviamo verso il nostro primo alloggio: Salvation Army Hotel, nel centro della piovosa capitale Islandese, rapido giro, del resto non è che ci sia molto da vedere, rapida cena e poi a letto, per fortuna che nel mio bagaglio a mano ho portato il kit di sopravvivenza, così per un paio di giorni non dovrei avere grossi problemi….

10-Agosto: sveglia presto per il caldo opprimente, piccolo giro della zona, sempre ovviamente sotto la pioggerellina fastidiosa, e primo contatto con la parte Milanese del gruppo arrivata durante la notte, nel frattempo arrivano i 2 pulmini con tanto di carrellino e finalmente si parte per la vacanza vera….prima tappa Thingvellir, sede del primo parlamento locale e dove si vede clamorosamente la famosa spaccatura che divide l'America dall'Europa, il paesaggio è molto bello, laghi e cascate dappertutto, ma bando ai sentimentalismi e puntiamo su quello che forse è lo spettacolo della natura più impressionante: Geysir semplicemente fantastico.
Dopo un pasto frugale ai modici prezzi Islandesi ( 5 € per una tazza di brodaglia che si ostinano a chiamare caffè), si fa rotta su Gullfoss, la cascata forse più spettacolare di tutte, acqua sotto, acqua intorno e dulcis in fundo acqua sopra visto che ci prende un temporale che ci bagna da capo a piedi….pazienza il posto meritava un piccolo sacrificio; si riparte, intanto la strada lascia il posto ad una pista sterrata pozzangherosa e sconnessa, e mi tocca pure guidare…decisamente è il mio giorno fortunato.
Arriviamo al rifugio di Hveravellir, dopo 90 Km di sterrato praticamente disfatti come una banana frullata, ci sistemiamo nel rifugio in una comoda stanza da 21, con tanto di ospiti e sacco a pelo preso in affitto….ma per noi uomini duri ci vuole ben altro….

11-Agosto: dopo una notte insonne e urlante, ci alziamo e facciamo un piccolo trek nella zona, tra pozze di acqua calda e fumi di zolfo che si spandono nell'aria, e ti fanno sentire una specie di uovo marcio ambulante, riprendiamo lo sterrato verso nord, altri 90 km poi finalmente una strada di asfalto, anzi LA STRADA, in quanto la statale n° 1 è l'unica vera strada degna di tale nome dell'Islanda. Cedo la guida del mezzo e mi godo il paesaggio che intanto dalla pietraia che era è diventato una specie di tavolozza da pittore con tutti i tipi di verde che si possano immaginare, sulla strada ci fermiamo a Vidimyri alla chiesetta di torba che vediamo solo dal di fuori, poi pranzo in autogrill visita alla fattoria di Glaumbaer e ci dirigiamo verso Siglufjordur, dove una lieta sorpresa ci attende: sono arrivati i bagagli!!! Il posto è carino, si dorme in un letto vero e finalmente : LA DOCCIA!!!…c'è addirittura tempo per un po' di conversazione post-cena, così ci si comincia a conoscere un po'…

12-Agosto: si torna per un po' indietro, poi di nuovo sullo sterrato verso l'interno, costeggiamo un laghetto che è uno specchio, passiamo per Olafsfjordur e puntiamo decisamente verso Akureyri, che sarà pure la seconda città ma è molto più bella di Reykjavik, e sicuramente gode di un ottimo clima, dopo la visita in ordine sparso puntiamo su Godafoss altra cascata spettacolare, poi Husavik, e mentre gli altri vanno a vedere le balene, io ( consapevole del mio conflittuale rapporto con l'acqua in movimento) e il capogruppo ci godiamo il timido sole Islandese nell'unico bar del porto dove riusciamo a bere una birra media all'onestissimo prezzo di appena 6 € l'una ( con un piccolo leasing ci si può pure ubriacare), ricompattato il gruppo ci dirigiamo verso una scuola a Lundur, ci sistemiamo in 3 stanzoni, ma la vera libidine scatta dopocena, quando il custode del posto evidentemente ammaliato dagli occhi dolci di quache avvenente componente del gruppo, ci concede l'utilizzo della piscina all'aperto con acqua calda e vasca idromassaggio: ci voleva proprio.

13-Agosto: prima tappa dopo pochi chilometri: Asbyrgi con il suo famoso ferro di cavallo, trek con cordata finale e di nuovo in marcia verso l'interno, ovviamente su strada sterrata, il tutto per raggiungere quella che secondo me è la più bella cascata d'Islanda: Dettifoss, semplicemente maestosa, poi poco più su Selfoss ( comincio a pensare che foss in islandese significa cascata), altro pasto frugale, e rotta per l'interno fino al ricongiungimento con un'altra strada asfaltata: ovviamente la n° 1…..ci fermiamo a in un posto pieno di pozze fumanti e ribollenti di una roba scura che non ho capito cos'è', so solo che puzza da morire e che qui è pieno di moscerini che, senza scendere in volgarità, definisco a dir poco fastidiosi….ci si avvia quindi verso il lago Mivathn detto anche del "moscerino maledetto" il perché lo capisce solo chi ci viene, si fa sosta a Stong in una fattoria con una bella veduta, e in effetti la vista sulla vallata al tramonto è uno spettacolo, finalmente restiamo 2 giorni nello stesso posto, almeno domani mattina non dovremo ricaricare i bagagli….magari si può fare un po' di sleeping ( la nuova disciplina che non riesco ad imporre al resto del gruppo…..per ora).

14-Agosto: ma quale sleeping ci siamo alzati ancora prima. La tranquilla e rilassante giornata intorno al lago comprende: salita del Krafla, discesa in caldera, passeggiata in un mare di lava, arrampicata sul monte ventoso, trek tra i pinnacoli, visita delle pozze di Storagja a Grjotagja e finalmente, distrutti ma soddisfatti, bagno nella pozza con tanto di fanghi e maschera di bellezza…e vai!!!!

15-Agosto: si parte presto e si va da Stong al rifugio di Kverkfjoll, la strada non ci crederete ma è sterrata, ed inoltre cominciamo i primi guadi, superato il primo grazie soprattutto a qualcuno che si sacrifica nell'interesse collettivo, gli altri sono una passeggiata. Giriamo intorno ad una specie di bacio perugina gigante e saliamo sull'Askja, uno spettacolo lunare appare ai nostri occhi il posto è sicuramente il più particolare tra tutti quelli visti fino ad ora, anche qui troviamo lago e caldera annessa, c'è chi fa il bagno…ma noto con piacere che lo sleeping-estremo si comincia timidamente a diffondere….il rifugio dove arriviamo sul tardi è pieno di olandesi, ci danno un'unica grande camerata, cena collegiale con tanto di festeggiamenti per il compleanno di un altro componente del gruppo, poi storditi dal meloncello che scorreva a fiumi tutti a nanna.

16-Agosto: altra alzataccia, la tappa odierna ci porta da Kverkfjoll a Snaefell su una strada che non so come dirlo ma è sterrata e piena di guadi, pazienza non ci fermeremo mai!!!!
Il rifugio è forse il più bello tra quelli visti fino ad ora, ci siamo solo noi e siamo sotto il Vatnajokull, il ghiacciaio più grande d'Europa…..se penso che in Italia ci sono 40 gradi, mi viene voglia di fare footing in mutande.

17-Agosto: trek di prima mattina ( non ho capito perché ma ci alza sempre più presto), con tanto di avvistamento di renne ( seppur alla lontana), si punta quindi decisamente verso la costa su una strada che manco a dirlo è sterrata, sosta per pranzo alla cascata di Hengifoss, immagino che sia bella sulla fiducia perché sostituisco la passeggiata con una seduta di sleeping-in-the-grass…..quindi si punta ad Hofn, ridente località di mare con ben 3 ( dico tre), ristoranti dove per la modica spesa di 33 ( dico trentatre) euro, si puo mangiare una bella braciola all'ananas, con tanto di patatine fritte, insalatina e dolce….la prossima volta vado da Bulgari che mi conviene! Si dorme in una scuola e finalmente: la doccia!

18-Agosto: giro ad Hofn: banca e centro commerciale, poi di nuovo on the Road anzi: The only road (perché c'è solo questa), sulla costa in una immensa zona paludosa, mare a sinistra e ghiacciaio a destra, cascate dappertutto ( penso che si chiameranno tutte: qualchecosafoss).
La principale tappa odierna è la palude degli Iceberg, immobili a pochi passi dal mare, sembrano opporsi con tutte le forze al loro ultimo viaggio verso il destino che li aspetta ( oggi mi sento particolarmente poeta), la giornata è un po' grigia ma direi che del tempo non ci possiamo proprio lamentare.
Ci dirigiamo dunque a Bolti in una fattoria a dir la verità bella come posizione ma un po' scomoda soprattutto per la cena, ovviamente non paghi della giornata relativamente calma andiamo a fare un trek per vedere il ghiacciaio, il dramma scatta al ritorno, salta il menisco di una ragazza del gruppo, parte immediatamente l'operazione di soccorso che mobilità in varia misura tutti , purtroppo per lei la vacanza è compromessa, comunque affronta il problema con uno spirito invidiabile…si cena all'aperto con una pseudo razione di risotto alla milanese e ovviamente affettati e formaggi…da far invidia.

19-Agosto: ci fermiamo in un paese dal nome impronunciabile che più o meno in Italiano è simile ad ambarapaciccicocco, dove il locale avvenente dottore si prende cura del menisco incriminato con una fasciatura, lasciamo quindi la sfortunata presso il locale alloggio ( fattoria dei bambini maleducati), e ci avviamo verso il Laki, ovviamente abbiamo pensato bene: perché dobbiamo viaggiare comodi in 8 su un pulmino da 9? Meglio imbarcare due autostoppisti francesi con relativi zaini e viaggiare schiacciati su una strada che lascio a voi indovinare se era sterrata o asfaltata…dico solo che era la numero 206!
Al ritorno guido almeno viaggio comodo. La sera verrà ricordata come " la cena della frittata in eruzione".

20-Agosto: fra un po' ci si alzerà prima di andare a dormire, altra strada ( indovinate come), interna fino al Landmannalaugar dove c'è una pozza frequentata come il Tibidabo di domenica d'agosto, qualcuno più paziente fa il bagno mentre lo sleeping fa proseliti.
Puntatina sul lago rosso, e dritti al rifugio detto dello psicopatico, ovviamente il trek è immancabile, e comincia a piovere….meno male che c'è un bagno ( siamo solo in 17) all'interno, per festeggiare, un dito di limoncello a testa…..non ci faranno male questi stravizi?

21-Agosto: qualcuno ha dormito vestito per non perdere tempo la mattina, operazione "recupero zainetto" e poi di corsa a Vik, solo un transito per la vera meta della giornata: la scogliera di Dyrholaey da dove si vedono le Pulcinelle di mare, il panoramo è splendido, la spiaggia sottostante è l'apoteosi dello Sleeping on-the-beach ormai è boom della nuova disciplina…
Tappa finale della giornata una scuola sotto la cascata di Skogafoss, bella ma abbiamo visto ben altro, troviamo anche il tempo di sfidare a calcetto due astri nascenti del calcio locale ( 24 anni in 2), che nonostante la nostra panchina lunga formata dalla Ronaldinha del varesotto e dal giovane cinquantenne talento del calcio nostrano ci fanno neri davanti alla delirante folla di 1 spettatore, sono stanco ma la giornata non è finita…grida isteriche richiamano tutti fuori per assistere ad un altro maestoso fenomeno locale: l'Aurora Boreale…

22-Agosto: dormiamo in piedi come i cavalli per fare prima, e su una strada che non era la n° 1 ( ma non vi dico altro), ci dirigiamo verso la foresta di Porsmork, i guadi di oggi sono stati decisamente i più impegnativi della vacanza, ma noi non ci fermiamo, tiriamo avanti come una ruspa, il posto comunque meritava di essere visto, una vallata alpina nel cuore dell'Islanda, consigliata per i prossimi viaggi di avventure…
Consumato ai piedi del ghiacciaio l'ultimo frugale pasto, ci dirigiamo verso la Laguna Blu, la mia seduta di Sleeping in-the -car mi impedisce di assistere ad un piccolo screzio tra alcuni componenti dell'equipaggio, alla fine restiamo in 6 alla laguna e gli altri vanno a visitare ReYkjavik, la scelta mi sembra azzeccata, come ultimo giorno questo posto è perfetto non manca nulla….solo un po' più di tempo, sicuramente una delle giornate più belle….

23-Agosto: non faccio in tempo a chiudere il secondo occhio che già stò in piedi di nuovo, con un'operazione alla desert-storm in pochi minuti ci alziamo, laviamo, colazioniamo, bagaliamo…e andiamo, l'aeroporto è vicino ma noi arriviamo prima di tutti, devo ammettere che la scelta è giusta, dopo pochi minuti si scatena la bolgia… comunque ormai è fatta, si parte in orario, scalo a Parigi… baci e abbracci a tutti e poi si vola su Roma e Milano… peccato che sia finita, è stato bello.

Roberto.


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